BEGIN:VCALENDAR VERSION:2.0 PRODID:DPCALENDAR CALSCALE:GREGORIAN BEGIN:VTIMEZONE TZID:Europe/Rome BEGIN:STANDARD DTSTART:20231029T010000 TZOFFSETFROM:+0200 TZOFFSETTO:+0100 TZNAME:CET END:STANDARD BEGIN:DAYLIGHT DTSTART:20240331T010000 TZOFFSETFROM:+0100 TZOFFSETTO:+0200 TZNAME:CEST END:DAYLIGHT END:VTIMEZONE X-WR-TIMEZONE:Europe/Rome BEGIN:VEVENT DTSTART;VALUE=DATE:20190315 DTEND;VALUE=DATE:20190317 UID:1FAA00BE-EE52-46B4-87A4-2B9E793C382F SUMMARY:La GAM di Torino presenta, dal 15 marzo al 16 giugno 2019, la mostra “Ando Gilardi Reporter. DTSTAMP:20190307T095456Z DESCRIPTION:Italia 1950-1962”, dedicata al fotografo e fotoreporter italiano. Un’opera di denuncia nell’Italia del dopoguerra attraverso una selezione di scatti eseguiti tra il 1950 e il 1962.\NL’allestimento è un percorso articolato fra alcune inchieste legate a momenti di cronaca e a eventi che fecero notizia negli anni del dopoguerra, intervallato da alcuni scatti iconici dell’autore. Le tematiche ricorrenti in questi lavori sono l’infanzia, il lavoro, l’emancipazione femminile, l’identità degli italiani, gli scioperi, le attività sindacali.\NL’esposizione mostra come il linguaggio fotografico di taglio post neorealista e giornalistico di Ando Gilardi fosse supportato da una cultura visiva d’oltralpe e d’oltre oceano, con un occhio di riguardo alle immagini della Grande Depressione americana, ovvero alle campagne fotografiche promosse dalla Farm Security Administration nell’ambito del New Deal, e della Straight e della Street Photography.\NCon la mostra alla GAM di Torino si è anche voluto dare spazio allo sguardo da autore, all’approccio ontologico e umano verso il soggetto delle sue foto, alla visione politica dell’esistenza e al profondo rispetto per l’altro che ha animato Gilardi nella sua vita e nel suo lavoro. Perché l’immagine non veniva rubata da Gilardi, ma con i suoi scatti il soggetto diventava testimone, interlocutore e attore dell’attimo per sempre impresso nella foto. X-ALT-DESC;FMTTYPE=text/html:
Italia 1950-1962”, dedicata al fotografo e fotoreporter italiano. Un’opera di denuncia nell’Italia del dopoguerra attraverso una selezione di scatti eseguiti tra il 1950 e il 1962.
L’allestimento è un percorso articolato fra alcune inchieste legate a momenti di cronaca e a eventi che fecero notizia negli anni del dopoguerra, intervallato da alcuni scatti iconici dell’autore. Le tematiche ricorrenti in questi lavori sono l’infanzia, il lavoro, l’emancipazione femminile, l’identità degli italiani, gli scioperi, le attività sindacali.
L’esposizione mostra come il linguaggio fotografico di taglio post neorealista e giornalistico di Ando Gilardi fosse supportato da una cultura visiva d’oltralpe e d’oltre oceano, con un occhio di riguardo alle immagini della Grande Depressione americana, ovvero alle campagne fotografiche promosse dalla Farm Security Administration nell’ambito del New Deal, e della Straight e della Street Photography.
Con la mostra alla GAM di Torino si è anche voluto dare spazio allo sguardo da autore, all’approccio ontologico e umano verso il soggetto delle sue foto, alla visione politica dell’esistenza e al profondo rispetto per l’altro che ha animato Gilardi nella sua vita e nel suo lavoro. Perché l’immagine non veniva rubata da Gilardi, ma con i suoi scatti il soggetto diventava testimone, interlocutore e attore dell’attimo per sempre impresso nella foto.
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